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sabato 28 settembre 2013

Un progetto di legge sulla coltivazione della Canapa, aiuterà la ripresa

M5S punta sulla canapa: “Un progetto di legge sulla coltivazione aiuterà la ripresa” 24 SETTEMBRE 2013 hemp-field“Siamo certi che il ritorno massiccio della canapa nei campi aiuterà la ripresa economica dell’Italia, grazie all’impulso che essa potrà dare all’impresa in molti settori determinanti: edilizia, alimentare, cosmetico, tessile, cartario, farmaceutico, agro meccanico e meccano-tessile”. E’ la ricetta sulla quale puntano i deputati del Movimento Cinque Stelle in Commissione Agricoltura. “Dopo 40 anni, la nostra proposta di legge sulla canapa – spiegano – si pone l’obiettivo di dare nuovo brio alla filiera, superando la confusione legislativa che negli ultimi anni ha portato non poche difficoltà”. I punti su cui interviene la proposta di legge sono pochi ma strategici per il rilancio della filiera della canapa”, assicurano. Nel dettaglio del contenuto della proposta di legge, si prevede che “non saranno più ritenute illegali le piante che avranno un contenuto percentuale di ∆-1-tetraidrocannabinolo e di ∆-9-tetraidrocannabinolo inferiore o pari allo 0,3 per cento: un aumento – spiegano i deputati M5s – che rende migliori e più produttive le piante”. Inoltre, “viene erogato un contributo di 3 milioni di euro, da ripartire in cinque progetti pilota, che avranno lo scopo di rilanciare la filiera nel nostro Paese sia dal punto di vista della ricerca sia per ciò che attiene la trasformazione della materia prima“. In più, si prevede anche “la modifica dell’articolo 14 del decreto n.309 del 1990 che equiparava la cannabis sativa all’oppio, alle foglie di coca ed alle sostanze di tipo anfetaminico”. In quest’ottica è da sottolineare come il Movimento 5 Stelle, a livello regionale, sia già operativo con il progetto canapa Tuscania. Fonte: Beppegrillo.it

2 commenti:

  1. prima o poi dobbiamo anche discutere, dell'utilizzo anche sotto il profilo diciamo "ludico" della cannabis, e aggiungerei che potrebbe essere anche un metodo alternativo alle droghe sintetiche, all'alcool e porcaria bella, che tante stragi dirette ed indirette causano

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  2. Prima dell'avvento del proibizionismo della cannabis le diverse varietà della canapa erano coltivate in tutto il mondo fin dall'antichità, e utilizzate in vari e numerosissimi campi: il fusto costituiva la materia prima per la produzione di carta[3], fibre tessili in genere (corde, abbigliamento, ecc.), fibre plastiche, e concimi naturali[4]; nella medicina umana e veterinaria le foglie e soprattutto i fiori erano molto utilizzati, sostituendo alcuni dei medicinali industriali presenti oggi in commercio[senza fonte], specialmente come antinfiammatorio. Con la canapa si possono produrre anche cosmetici come creme, shampoo e saponi. Ulteriori utilizzi prima della proibizione sono stati fatti nella creazione di una delle prime automobili prodotte in serie (la Ford T del 1923), un prototipo della quale era composto per più del 60% di materiali derivati dalla canapa. Perfino le case erano costruite in buona parte con prodotti derivati dalla cannabis (vernici, colle, mattoni, rivestimenti). I semi (molto ricchi di acidi linoleici, vitamine e amminoacidi essenziali) sono usati per la spremitura di un olio, valido anche come combustibile. Con la proibizione della canapa si è diffuso un utilizzo quasi esclusivamente a scopo ricreativo. Alcune varietà della pianta presentano infatti un'elevata percentuale di THCA, un cannabinoide (non psicoattivo) che sottoposto a temperature elevate degrada per decarbossilazione nel THC (psicoattivo). I cannabinoidi sono sostanze chimiche di origine naturale, biochimicamente classificati come terpenofenoli. Sono composti accomunati dalla capacità di interagire con i recettori cannabinoidi.

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